STELLA

UNA STELLA CHE BRILLA NEL CIELO, UNA DELLE TANTE, MA NON ESPRIMETE DESIDERI, NON E' UNA STELLA CADENTE..E' UNA STELLA CHE CERCA LA LUCE PER CAPIRCI QUALCOSA IN QUESTO STRANO PIANETA, UNA STELLA ALLA RICERCA DELLA VERITA', O PERLOMENO CI PROVA , MAI DISPERARE...

11 aprile 2007

AIUTATEMI A CAPIRE

Ho visto il filmato della decapitazione dell'autista di Mastrogiacomo, ho visto le facce di esultanza dei talebani alla lettura della sentenza di morte, ho visto i talebani muoversi perfettamente a loro agio nei vari villaggi, ho visto l'altro giorno un'intervista fatta a donne musulmane che dicevano di non avere nulla da dire se i loro mariti le picchiavano, ho visto bambini talebani che ripetevano a memoria versetti del corano, pronti a diventare combattenti nel nome di Allah, ma io mi chiedo: ma che cosa stiamo a fare lì? Ma andiamo via tutti, militari, civili, giornalisti, medici, Emergency, tutti quanti, non riesco a pensare di trattare con quella gente, di fare dei negoziati, non credo siano disposti a negoziare, ma lo sapranno cosa vuol dire negoziare? Scusatemi, ma sono troppo sconvolta, succedono troppe cose orribili, e vedo poco chiaro ovunque. Andiamo via, il più presto possibile.

06 aprile 2007




Hanno sdradicato l'albero di Peppino Impastato. Era un albero piantato per ricordare questo ragazzo di Democrazia Proletaria, ucciso dalla mafia il 9 maggio 1978. Hanno anche fatto una scritta, vicino all'albero sdradicato e appoggiato al muro, hanno scritto "viva la mafia". Che sia stata una bravata, o un atto che voleva colpire la sua figura, qualsiasi cosa sia stata, è un altro sogno infranto. Ah, buona Pasqua a tutti.

05 aprile 2007

I HAVE A DREAM

Potevo avere 14 anni, quindi parecchi anni fa, e sulla cronaca del giornale "La Stampa", c'era la notizia del suicidio di un ragazzino che aveva più o meno la mia età. La notizia mi colpì molto, lessi l'articolo, così seppi che il ragazzino era figlio di emigrati meridionali, arrivati da un paesino del Sud fino a Torino per lavorare. Il ragazzino, che frequentava regolarmente la scuola, più volte era stato preso in giro dai suoi compagni per il suo accento meridionale e per le sue locuzioni tipiche del suo paese di origine. Lui si sentiva "diverso", sempre deriso e preso in giro, e così, un pomeriggio, non reggendo più la situazione, si impiccò ad una trave e mise fine alla sua vita, mi pare avesse 13 anni.
Ecco, ogni volta che leggo una notizia riguardante la morte di un ragazzo, di un adolescente, mi viene sempre in mente questa storia, come quella che ho letto stamattina, un altro suicidio, di nuovo qui a Torino. Sarebbe bello se, tutti gli studenti delle scuole di Torino, e perchè no, anche i loro insegnanti, sfilassero con delle magliette e dei cartelli con su scritto "Sono gay, meridionale, extracomunitario, nero, giallo, musulmano, cattolico, induista, piemontese, vecchio ", e se sfilassero anche i bulli che si sentono dei veri maschi mentre prendono in giro i loro compagni un po' meno bulli di loro, sarebbe un bel sogno.